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Artemisia Gentileschi, «Lot e le sue figlie», 1836-1838

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Artemisia Gentileschi, «Lot e le sue figlie», 1836-1838

Musealia Americana | Toledo Museum of Art

Viaggio negli Stati Uniti alla scoperta di musei poco noti in Italia. Toledo, Ohio

Thomas Clement Salomon

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Nel dipinto intitolato «Il sogno dell'architetto», nel 1840, il pittore inglese Thomas Cole ha rappresentato una figura sognante: un architetto adagiato su degli immensi libri che tiene, nella mano destra, il progetto di un edificio. L'uomo e i testi sono appoggiati su di una colonna monumentale che si erge in primo piano, sulla destra della tela. Su di essa un'incisione rende noti il nome dell'artista, quello del mecenate, l'architetto Ithiel Town e la data di esecuzione dell'opera.

Town, insieme al collega A. J. Davis, fu uno dei principali promotori della diffusione del revival classico e gotico nell'architettura americana del XIX secolo. Nel dipinto di Cole è lo sfondo fantastico a colpire maggiormente. Degli incantati monumenti del passato dominano la scena e il sogno dell'architetto. Una piramide sovrasta un tempio egizio, due templi greci appaiono congiunti da un muro decorato da lesene. Sopra di esso un acquedotto e un tempio circolare simboleggiano l'architettura romana che poggia sulle fondamenta di quella greca. Il letto di un fiume divide queste antiche strutture da un boschetto di cipressi dal quale emerge una cattedrale gotica, in primo piano, sulla sinistra. Si tratta di un romantico e poetico campionario di tutti gli stili che hanno ispirato gli architetti e le costruzioni del XIX secolo. I monumenti antichi, sulla destra, sono illuminati da una luce calda tipica delle aree mediterranee del sud, mentre la cattedrale gotica si trova in ombra a ricordare le atmosfere più buie del nord.

Causando grande indignazione da parte di Thomas Cole, Town, il committente, rifiutò l'opera poiché sosteneva di aver richiesto che il paesaggio dominasse l'architettura all'interno della composizione e non il contrario, come raffigurato da Cole. Fu per queste ragioni che il dipinto rimase nella famiglia dell'artista fino al 1949, anno in cui lo acquistò il Toledo Museum of Art. Questo di Thomas Cole è solo uno dei dipinti che si possono ammirare al TMA, un'istituzione museale fondata nel 1901 che accoglie, da allora, una raccolta d'arte di grande interesse.

L'edificio museale originario, in stile Beaux-Arts, riprende le linee dell'architettura greca antica ed è il fulcro del campus culturale del quale fanno parte anche il Center for Visual Art progettato, nel 1992, da Frank O. Gehry e il Glass Pavilion disegnato dallo studio giapponese Sanaa per ospitare le collezioni vitree del museo, tra le più rilevanti d'America.

La città di Toledo, in Ohio, viene soprannominata «Città del vetro», per via della fiorente industria locale e per i suoi alti grattacieli che si specchiano sulle acque del lago Erie. Il Tma accoglie, infatti, una significativa raccolta di oggetti vitrei costituita non solo per essere ammirata dagli abitanti dell'Ohio, ma anche per essere di ispirazione e fornire dei modelli per i designer e gli artigiani impiegati nell'industria locale.

A promuovere l'istruzione su questo tema, fu l'industriale Edward Drummond Libbey raccogliendo una selezione di modelli vitrei, acquistando collezioni di bicchieri rinascimentali e barocchi e cercando di documentare la storia del vetro in America a partire dal XVII secolo, il tutto a beneficio del museo e quindi della comunità locale. Oltre alla raccolta vetraria, il Tma possiede importanti collezioni d'arte europea e americana del XIX e XX secolo nonché rilevanti testimonianze d'arte romana, giapponese, rinascimentale, dipinti impressionisti e arti decorative.

Tra i singoli pezzi di rilievo, oltre al romantico dipinto di Thomas Cole, è qui conservata «L'Incoronazione di Santa Caterina» dipinta da Rubens tra il 1631 e il 1633. Si tratta di una pala d'altare realizzata per la Chiesa degli Agostiniani di Mechelen, l'odierna Malines in Belgio. All'interno della composizione la Madonna e il Bambino sono circondati da tre martiri che, secondo la tradizione, vennero torturati e poi uccisi per via della loro fede. Tra di essi, Apollonia, sulla sinistra, tiene le tenaglie con cui venne torturata, Margherita sorregge il guinzaglio del drago che l'ha divorata e Caterina, sulla destra, è inginocchiata in contemplazione del ramo di palma che simboleggia il martirio. Questa tela è oggi considerata una delle più importanti rappresentazioni religiose di Rubens negli Stati Uniti.

Vi sono altri dipinti del XVI secolo degni di nota nel museo di Toledo, tra di essi: due opere raffiguranti «Lot e le sue figlie» dipinte rispettivamente da Artemisia Gentileschi tra il 1636 e il 1638 e da Guercino tra il 1652 e il 1653, «Il banchetto di Erode» di Mattia Preti, «La cena di Emmaus» di Hendrick ter Brugghen del 1616, l'«Adorazione dei pastori» di van Honthorst, «Paesaggio con ninfe e satiro danzante» di Claude Lorrain.

Passeggiando tra le sale del museo vi sono alcune vedute italiane particolarmente apprezzabili in Ohio, dall'altra parte dell'oceano, in un contesto così differente. Nella «Veduta romana» dipinta da Cornelis van Poelenburgh, intorno al 1620, un gregge di capre e alcuni buoi sorvegliati dai pastori sembrano non curarsi delle rovine del Colosseo che si ergono maestose sullo sfondo. Nello «Studio di un restauratore di antichità a Roma», dipinto da Hubert Robert nel 1786, all'interno di un antico edificio caratterizzato da un lungo colonnato che si sviluppa sulla sinistra della tela, una serie di statue antiche sono il frutto del restauro o sono in attesa dell'intervento del titolare dello studio. Si intravede una personificazione del Nilo, in primo piano sulla destra, riconoscibile per la presenza della sfinge, vi sono poi sarcofagi, capitelli, un frammento di un piede colossale sparsi intorno a diversi personaggi che animano la composizione. Una «Veduta del lago di Nemi» dipinta da Sanford Robinson Gifford, tra il 1856 e il 1857, colpisce per la luce rosa che si staglia sullo sfondo e sul lago dove l'imperatore Caligola fece costruire le sue celebri navi. Sempre sul tema, da segnalare la «Veduta di Piazza San Pietro» dipinta da Pannini nel 1741 e la «Veduta di Venosa» del pittore inglese Edward Lear.

Nell'ultimo decennio questo museo ha ospitato, in media, 380mila visitatori all'anno. Si tratta di un numero molto maggiore rispetto agli abitanti stessi della città e che testimonia il successo delle attività di questa istituzione. Meno famosa della sua omonima spagnola, la città di Toledo, in Ohio, non è certo un'ambita meta turistica degli Stati Uniti, ma se ci si trova nelle vicinanze, il Tma merita senz'altro di essere visitato.

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Toledo Museum of Art | Toledo, Ohio

Artemisia Gentileschi, «Lot e le sue figlie», 1836-1838

Claude Lorrain, «Paesaggio con ninfe e satiro danzante»

Hubert Robert, «Lo Studio di un restauratore di antichità a Roma», 1786

Pieter Paul Rubens, «L'Incoronazione di Santa Caterina», 1631-1633

Thomas Cole, «Il Sogno dell'architetto», 1840

Thomas Clement Salomon, 14 maggio 2021 | © Riproduzione riservata

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